La pianta da frutto ha utilità sia produttive che ornamentali, e di questo già se ne erano accorte le antiche popolazioni. La storia della coltivazione di piante da frutto è davvero molto intensa ed è interessante scoprirne i vari passaggi fino ad arrivare ai giorni nostri.
In realtà, file ordinate di piante da frutto tutte uguali è un tipo di coltivazione piuttosto recente. Una volta, infatti, non c’era una distinzione netta e venivano coltivate insieme a ortaggi e piante ornamentali senza distinzione alcuna. Il luogo in cui venivano cresciute e curate era chiamato “giardino”, spesso attorniato da mura, e considerato un luogo quasi paradisiaco dai persiani, che lo chiamavano appunto “pairidaeza”.
La nascita dell’agricoltura pare risalga addirittura a 10.000 anni fa, nella cosiddetta “mezzaluna fertile”, in particolare nella Mesopotamia, ma le prime certezze di pianta da frutto coltivata sono state individuate a Babilonia, i cui giardini pensili erano considerati una delle Sette Meraviglie del mondo antico. Costruiti nel 590 a.C. dal re Nabucodonosor, questi giardini godevano di un sistema di irrigazione avanguardistico per l’epoca, che faceva parte delle tante innovazioni apportate nel settore dai babilonesi e dagli assiri.
Il sistema di giardini irrigati fu importato poi dalla società egizia, che aveva cominciato a costruire stupendi giardini, come quello di Meten, già dal 2.700 a.C. almeno.
Anche gli arabi costruirono meravigliosi giardini, in particolare di agrumi come l’arancia amara, il cedro e il limone. Questi luoghi erano spesso utilizzati come zona di riposo e relax da parte dei ricchi e dei potenti, e godevano di numerosi simbolismi religiosi che ricordavano il paradiso musulmano: la suddivisione in 4 parti rappresenta i 4 fiumi di acqua, vino, latte e miele che lo attraverserebbero. Merito degli arabi fu anche la diffusione nel mediterraneo di queste tecnologie, soprattutto in Sicilia, dove è rimasto ancora oggi un bell’esempio di giardino arabo ad Agrigento, il Giardino della Kolymbethra.
Anche gli antichi greci erano esperti nella realizzazione di giardini cintati, le cui coltivazioni principali erano fichi e ulivi, ma era molto amata anche la frutta secca.
Presso gli antichi romani il giardino era chiamato “hortus” e, come da tradizione antica, aveva al suo interno oltre a piante da frutto anche ortaggi, piante aromatiche e alimentari. I giardini, utilizzati come luogo per rilassarsi abbellito da fontane e sculture, erano invece distaccati dagli “horti”.
Durante il Medioevo gli ortaggi erano largamente coltivati poiché tutte le classi sociali se ne nutrivano. Tutt’altro discorso vale per la frutta, non accessibile a chiunque poiché considerata cibo elitario, a causa dell’ingombro e della delicatezza delle piante. Degno di nota di questo periodo è il cosiddetto “Giardino del Papa”, realizzato tra la fine del 1200 e l’inizio del 1300, si trattava di uno spazio agricolo situato presso la residenza pontificia con una buona parte coltivata a vigna.
Nel corso del Rinascimento la frutta diviene un cibo diffusissimo presso la nobiltà, in particolare per quanto riguarda i celebri “Trionfi” composti da piramidi di frutta servite durante i banchetti.
Dalla fine del 1500 cominciano a diffondersi in Europa le piante di origine americana come la patata, il fagiolo e il pomodoro, divenendo quasi immediatamente molto popolari. La stessa cosa avvenne al contrario, con numerose piante europee e asiatiche che raggiunsero il vasto continente americano, in particolare quelle più utili ai coloni.
Da quel momento in poi le conquiste tecniche e tecnologiche hanno contribuito allo sviluppo di nuove attrezzature e metodi di coltivazione all’avanguardia in grado di garantire una grande quantità e qualità delle piante da frutto. Si continua tuttora a migliorare sempre di più e a rendere più efficienti le produzioni di massa, e Maccanti Vivai si pone tra le principali aziende del settore.